Con il termine “cervicalgia”, più comunemente chiamata “cervicale”, si intende un dolore generico di carattere muscolo-scheletrico che interessa la zona del collo e che si prolunga per un periodo variabile di tempo, andando a determinare la fase acuta o cronica di questo disturbo.
Colpisce il tratto cervicale della colonna vertebrale, che comprende le prime 7 vertebre e che prende il nome medico di “rachide cervicale”.

Benché le cause coinvolte siano molteplici e diverse tra loro sia per intensità del dolore sia per durata e frequenza di comparsa, tendenzialmente le cervicalgie si distinguono in forme di natura muscolare, più comuni, o vertebrale quando accompagnate da una patologia degenerativa del rachide.

Tra i fattori scatenanti che generalmente provocano un dolore più prolungato (forma cronica) ma meno intenso sono riconosciuti:

  • Sedentarietà
  • Colpi di freddo o umidità eccessiva
  • Postura scorretta assunta sia durante le attività diurne (al computer, mentre si studia ecc) sia durante il sonno e il riposo
  • Stress, in quanto favorisce la contrattura muscolare a livello di spalle e collo
  • Gravidanza

Tra i fattori responsabili, invece, di scatenare episodi di cervicalgia intensa che contraddistinguono la fase acuta troviamo:

  • Colpo di frusta
  • Ernia cervicale o compressione di uno o più dischi intervertebrali
  • Inarcamenti anormali della colonna vertebrale (ipercifosi o iperlordosi)
  • Traumi pregressi
  • Crescita anormale di materiale calcificato sulla superficie ossea (osteofiti)
  • Artrosi cervicale (patologia degenerativa che colpisce le vertebre cervicali)
  • Sport che prevedono sollevamento di pesi

La cervicalgia, contrariamente a quanto si possa pensare, rappresenta un problema di salute abbastanza diffuso, persino in età giovanile, causato per di più dalla contrazione della muscolatura cervicale e delle spalle.

Come riconoscere la cervicalgia

Cervicale: sintomi specifici e aspecifici

Anche i sintomi, analogamente alle cause, possono essere distinti in:
Sintomi osteo-muscolari

  • Torcicollo
  • Indolenzimento a spalle e schiena
  • Difficoltà nel mantenere a lungo la posizione eretta

Sintomi neurologici

  • Intorpidimento e formicolio localizzato
  • Debolezza degli arti superiori e/o della mano
  • Dolore al braccio per compromissione di un nervo spinale del collo (brachialgia)
  • Parestesia

Altri sintomi meno specifici che possono manifestarsi sono:

  • Vertigini
  • Nausea
  • Difficoltà a mantenere l’equilibrio a occhi chiusi o nel cambio di posizione (da supino a eretto)
  • Mal di testa o cefalea vera e propria
  • Disturbi dell’udito che si manifestano generalmente con ronzii o fischi (acufene)
  • Disturbi della vista
  • Contrazioni involontarie della muscolatura (fascicolazioni)

In base alla prevalenza di una categoria di sintomi o alla compresenza di entrambe si distinguono:

  1. Cervicalgia semplice se interessa esclusivamente il collo e si presenta solo come disturbo muscolare
  2. Cervico-brachialgia quando si estende al braccio, con manifestazione di disturbi neurologici
  3. Sindrome cervico-cefalica se compare associata a sintomi secondari (vertigini, cefalea ecc.)

Nel caso in cui i sintomi siano particolarmente intensi o perdurino nel tempo con progressiva perdita della forza agli arti o comparsa di febbre è importante chiedere un parere al proprio medico curante o ad uno specialista in quanto potrebbero essere associati ad altre patologie.

Diagnosi

Considerando il gran numero di possibili cause di cervicalgia, è fondamentale per il Medico individuare una corretta diagnosi grazie ai sintomi riferiti del paziente (anamnesi), prima di poter intraprendere il trattamento più appropriato.

Tra i principali esami di indagine diagnostica e strumentale troviamo:

  • Risonanza magnetica
  • Radiografia del rachide cervicale
  • Tomografia computerizzata (TC)
  • Elettromiografia per individuare eventuali anomalie anatomiche alla radice dei nervi
  • Potenziali evocati somato-sensoriali

A questi esami strumentali, il medico generalmente associa una diagnosi detta “differenziale” per escludere altre patologie dalla sintomatologia simile.

Per curare i sintomi della cervicalgia è innanzitutto utile andare a intervenire, una volta individuata la diagnosi, sulla causa scatenante, con rimedi che possono aiutare a combattere l’infiammazione e ad alleviare la rigidità muscolare.

Di seguito alcune accortezze utili:

  • Durante il riposo notturno è consigliabile utilizzare un cuscino ortopedico specifico per ridurre i dolori cervicali
  • Assumere e mantenere una postura corretta del corpo, anche per prevenire il disturbo
  • Sottoporsi a massaggi di fisioterapia
  • Dopo un trauma, può aiutare posizionare nell’immediato impacchi freddi nella zona dolorosa, seguiti da applicazioni calde dopo 2-3 giorni
  • Indossare un collare ortopedico morbido per ridurre la pressione sul rachide cervicale in occasione di colpo di frusta o strappo muscolare
  • Regolare la posizione dello schermo del computer o della postazione di lavoro per inclinare la testa il meno possibile
  • Praticare regolarmente e correttamente la ginnastica posturale, con esercizi mirati per favorire l’elasticità della muscolatura di collo e spalle
  • Fitness regolare
  • In seguito a intervento chirurgico osservare un adeguato periodo di convalescenza durante il quale praticare un’attività di riabilitazione per il recupero del tono muscolare

Sebbene non sia riconosciuta una correlazione tra alimenti e cervicalgia, è comunque consigliato seguire uno stile di vita sano e una corretta alimentazione per favorire, in generale, il nostro benessere.

Cosa NON è consigliato fare:

  • Mantenere la stessa posizione per tanto tempo
  • Dormire a pancia in giù con la testa di lato
  • Applicare il ghiaccio direttamente a contatto con la pelle
  • Sollevare pesi considerevoli o praticare sport di potenza
  • Riposo eccessivo, in quanto favorisce la rigidità delle articolazioni
  • Eseguire la ginnastica posturale scorrettamente
  • Non consultare il medico se il dolore non passa in pochi giorni

A seconda dell’intensità del dolore, su consiglio del proprio medico o del farmacista di fiducia, possono essere presi in considerazione rimedi “naturali” e/o trattamenti farmacologici, prestando attenzione alle informazioni contenute nel foglietto illustrativo dei prodotti.

Cure farmacologiche

Nella maggior parte dei casi, il dolore cervicale richiede l’uso di farmaci analgesici, antinfiammatori e miorilassanti.
Di seguito le categorie di farmaci che possono essere più utili:

  • Antidolorifici, come i farmaci antinfiammatori non steroidei FANS (per esempio Diclofenac)
  • Corticosteroidi da applicare sulla pelle o in forma iniettabile per il dolore più intenso
  • Anestetici locali

Prima di intraprendere una terapia farmacologica, il medico generalmente utilizza alcune scale numeriche di misurazione del dolore per valutare quella più appropriata in base all’intensità riportata dal paziente.

È importante non sottovalutare la condizione di cervicalgia in quanto può evolvere in artrosi cervicale, patologia degenerativa sempre a carico del rachide cervicale, ma che comporta la perdita progressiva di cartilagine e, di conseguenza, l’usura dell’osso.

Rimedi naturali

Utili nel favorire il rilassamento e la distensione sono tisane a base di:

  • Camomilla
  • Valeriana
  • Melissa
  • Escolzia
  • Tiglio

In alternativa, pomate o creme contenenti sostanze attive in grado di richiamare il sangue dai tessuti sottostanti alleviandone l’infiammazione e dare sollievo dal dolore. Tra questi:

  • Arnica
  • Peperoncino
  • Canfora

Da ultimo, integratori fitoterapici ad azione antiinfiammatoria, ad esempio:

  • Salice
  • Spirea Ulmaria
  • Artiglio del diavolo
Trattamenti benefici

Qualora l’approccio farmacologico non risultasse sufficiente alla risoluzione del disturbo è possibile rivolgersi allo Specialista per trattamenti medici mirati o terapie alternative.

Tra quelli più seguiti troviamo:

  • Intervento chirurgico per la rimozione dell’ernia del disco e successiva sostituzione con una protesi metallica o un piccolo frammento osseo prelevato dal paziente stesso che fungerà da ponte
  • Agopuntura, per alleviare l’infiammazione e il rilassamento muscolare
  • Osteopatia, una particolare tecnica di manipolazione corporea inserita dall’OMS tra le pratiche mediche tradizionali e complementari, per ridurre eventuali compressioni del nervo cervicale
  • Massoterapia, un insieme di manovre pressorie e massaggianti specifiche eseguite da un fisioterapista
  • Ossigeno-ozono terapia attraverso l’infusione di ozono a livello cervicale, sfruttando le sue proprietà antiinfiammatorie
  • Elettroanalgesia, stimolazione elettrica utilizzata per eliminare una sensazione dolorosa attraverso elettrodi per sollecitare il midollo spinale
  • Ultrasuonoterapia, che sfrutta l’energia meccanica di onde sonore ad alta frequenza

A tutti noi sarà capitato di avvertire dolore al collo o alle spalle, soprattutto dopo un’intensa giornata di lavoro o attività fisica. In molti casi può trattarsi di un disturbo lieve e passeggero.

Prima di arrivare alla cervicalgia vera e propria, o per ridurne la sintomatologia se già presente, sono diversi gli esercizi che possiamo compiere in maniera semplice e che non richiedono troppo tempo; è importante eseguirli con la dovuta attenzione e tranquillità per evitare di peggiorare la situazione compiendo un movimento sbagliato.

Ecco alcuni suggerimenti utili da poter eseguire tutti i giorni:

  1. Stando seduti o in piedi, flettere il collo di lato lentamente facendo qualche breve pausa tra il movimento e il ritorno alla posizione di partenza
  2. Flettendo lateralmente il collo, con la mano del lato verso il quale state piegando il collo tirate per circa un minuto delicatamente il polso verso il basso per stendere la muscolatura
  3. Effettuate delle rotazioni complete del capo avendo l’accortezza di mantenere la schiena eretta, magari aiutandovi con una sedia rigida, e la muscolatura delle spalle e del collo rilassata
  4. Effettuate lente torsioni alternate del busto tenendo le braccia vicine al petto e le gambe leggermente divaricate in modo da far aderire a terra le piante dei piedi. In questo modo si andrà a mobilizzare la colonna del tratto dorsale e cervicale
  5. Incrociate le dita sopra la testa e, stando seduti, stenderle verso l’alto accompagnando il movimento con la schiena ed espirando profondamente in modo da alleggerire la tensione della colonna vertebrale
  6. Appoggiate bene i talloni a terra e stendete entrambe le gambe spingendo in avanti le dita dei piedi, alzandole alternativamente a livello del ginocchio per esercitare l’elasticità degli arti inferiori
  7. Spingere all’indietro i gomiti cercando di unirli quanto più possibile in modo da sciogliere i muscoli della schiena

Anche il Pilates rappresenta un’attività fisica utile che porta benefici, basandosi su movimenti che rilassano le tensioni localizzate e donando flessibilità al collo e alla muscolatura anche attraverso il controllo della respirazione.

*tratto da flector.it